Il giovane Alfonso, al suo arrivo alla tenuta, trovò una situazione in stato di abbandono e degrado, ma capì subito che il territorio era fortemente vocato all’olivicoltura grazie al suo microclima e ai suoi terreni calcarei e iniziò un intenso lavoro volto a recuperare i vecchi oliveti risalenti al ‘700 e a crearne dei nuovi.
A partire degli anni '90 gli investimenti mirati di Massimo e Paolo Pencelli, i pronipoti del fondatore, danno vita a nuovi oliveti intensivi, un nuovo frantoio a ciclo continuo, un impianto di imbottigliamento sotto camera sterile ed un ampio locale di stoccaggio climatizzato. Tutto nel rispetto della natura.